I PRINCIPI PEDAGOGICI E GLI OBIETTIVI
La natura viene valorizzata come strumento formativo per raggiungere maggiori opportunità di apprendimento rispettando la natura globale del fanciullo, che non tende mai a separare conoscenza e azione, attività intellettuale e attività pratica includendo attività didattiche esperienziali e sperimentali.
Giocare, saltare nelle pozzanghere, rotolarsi nell’erba, annusare, assaggiare erbe aromatiche e ortaggi direttamente coltivati e raccolti nell’orto, prendersi cura degli animali, ascoltare la natura e praticare attività all’aperto in stretta sintonia con la natura, favorirà l’apprendimento di competenze relative al teatro, all’arte, alla musica, all’artigianato: tutte esperienze ricche di emozioni e sensazioni che non possono mancare nel mondo di un bambino.
Inoltre, la riscoperta dell’ambiente circostante e il rispetto della natura si ripercuote nella cura e nel rispetto verso gli altri.
Per questo abbiamo deciso di dare a questo progetto un’impostazione finalizzata al raggiungimento di una coscienza naturalistica: si tratta di far comprendere e far riscoprire alle persone il rapporto che lega l’uomo alla natura e le motivazioni necessarie per poter trasformare i propri comportamenti attraverso la scelta di percorsi educativi che si impegnano in azioni dirette, orientate ad uno stile di vita migliore per il benessere psico-fisico di una persona.
Tale progetto nasce dall’esigenza di creare un ambiente formativo a misura di bambino e di bambina adottando strategie di intervento educativo basato sull’interesse, sull’esplorazione, sul fare e sulla curiosità, offrendogli uno spazio ludico-formativo sereno e appagante in continuo contatto con il mondo naturale. È essenzialmente un luogo in cui il bambino impara l’autonomia, a intrecciare e gestire relazioni con i pari e con gli adulti, scopre le regole dell’organizzazione del contesto, sperimenta il piacere della costruzione sociale e il piacere della conoscenza.
Le educatrici rispondono in maniera personale alle esigenze del bambino e crea con lui una relazione significativa. Perché questo avvenga è necessario che ogni piccolo gruppo abbia un’educatrice di riferimento. Lo strumento privilegiato usato dalle educatrici è l’osservazione del comportamento del bambino, poiché consente un’azione educativa non intrusiva e interessata a sostenere l’iniziativa del bambino e della bambina per favorire lo sviluppo di un’identità sicura, una progressiva autonomia e la messa in pratica delle proprie abilità.
L’atteggiamento delle educatrici è attento a valorizzare ogni occasione ludica e didattica per favorire il processo di integrazione e la formazione armoniosa della comunità, inoltre si incoraggia l’aiuto reciproco dei bambini e delle bambine valorizzando e individuando i punti di forza di ognuno. A tal proposito, è importante specificare che il compito dell’educatrice è quello di agire indirettamente, organizzando, predisponendo ambienti e situazioni, rispettando la spontaneità del bambino e dalla bambina permettendogli di fare esperienze, poiché essi apprendono direttamente e spontaneamente attraverso il loro fare e osservare. In particolare, le attività che si propongono nel Bosco dei piccoli di Cave educano alla percezione, alle sensazioni, all’ascolto, oltre a sviluppare abilità motorie, affettive-relazionali, alla percezione dello spazio e dell’equilibrio. In particolare, per impostare un efficace relazione tra educatrice, bambino e gruppo si è scelto di adottare la peer education e il circle time, ovvero il momento del cerchio, per una condivisione collettiva di un tema e/o attività estrapolata dalla diretta esperienza individuale dei bambini, finalizzando il tutto all’acquisizione di capacità, competenza, comportamenti che si acquisiscono nel rapporto tra l’individuo e l’ambiente mediante le esperienze dirette.